
Al Conservatorio “G. Verdi” di Torino ieri sera era fra gli interpreti del concerto per la Pro Cultura Femminile l’arpista Clelia Gatti Aldrovandi che primeggiò, come Ravel volle, nella Introduzione e Allegro per quartetto d’archi (Biffoli, Rosmo, Cassiano, Petrini9, flauto (Silvio Clerici) e clarinetto (Leonardo Savina), ma l’emergere di quei suoni tanto agili, vivaci, teneri e squisiti, di quella tecnica sì cantante ed espressiva, non distolse l’attenzione dal complesso, valente e concorde. In conclusione fu eseguito il”quartetto” di Sandro Fuga. m.m L’Unità del 20 Dicembre 1949. Clelia Gatti Aldrovandi (Mantova 1901) Fu la prima arpista del Teatro Regio di Torino, divenne famosa a livello internazionale, accademico di Santa Cecilia dal 1983 e per lei composero autori quali. Casella, Pizzetti, Zafred, Vlaad, e Rota. Fece parte del Doppio Quintetto di Torino e fu moglie di Guido Maria Maggiorino Gatti, (Chieti 1892), medaglia d’oro, assegnatagli dal Ministero della P.I. come benemerito della cultura e dell’arte.

Concerti Sinfonici. I concerti Sinfonici organizzati da Ballor per la stagione 1947-48 resteranno nella mente e nel cuore di molti intervenuti come spettatori o come interpreti. ll pubblico attento e preparato ha dimostrato di condividere la scelta degli autori, e di saper riconoscere le magistrali interpretazioni come quella del pianista Arturo Benedetti Michelangeli insieme all’Orchestra della RAI diretta dal M.° Nino Sanzogno. Nella Sala Gobetti il Gruppo Strumentale da Camera RAI diretto dall M.° Mario Salerno ha dato prova di grande versatilità interpretativa facendo risuonare le musiche innovative di Malipiero, quelle languide e vibranti di A. Bax e di A. Rawsthorne e concludendo con il Quintetto di Giuseppe Martucci, grande compositore napoletano forse da riscoprire e valorizzare nelle prossime stagioni concertistiche.

Festival di musica antica a Cremona. il M.° Ennio Gerelli ha mirabilmente diretto” L’Orchestra Sinfonica di Milano, ha svelato la poesia più bella della musica di Mozart. Il pianista Bruno Canino, al suo debutto, con il Concerto in La maggiore K 488 si è meritato un posto ben degno nella lieta cronaca della serata. ( Giorgio Levi)

Maggio 1960. La Società dei Concerti di Brescia invita Renato Biffoli, Bruno Canino e Paolo Salvi, 1° violoncello nell’Orchestra di Claudio Abbado a Milano per il suo undicesimo concerto. Le accuratissime esecuzioni delle musiche in programma F.S. Haydn, S. Fuga e J. Brahms hanno entusiasmato il pubblico che ha chiesto ed ottenuto un brano di Haydn fuori programma.

Bergamo 21 Dicembre 1960. Al Circolo Artistico Bergamasco, Biffoli, Salvi e Canino hanno suonato con raffinato tecnicismo musiche di F. J. Haydn e di Beethoven. La perfetta aderenza al testo ed il rispetto per lo stile di ogni autore interpretato è caratteristica comune ad ogni componente del Trio. A conclusione della serata è stato interpretato il Trio in Do Maggiore op. 87 di Brahms, ricco di brio, di vivacità di accenti dinamici. Il pubblico ha elogiato i Maestri ed ha richiesto a gra voce un bis: non poteva accettare che la musica fosse finita.

1° Dicembre 1961. Applaudito a Bolzano il Trio d’archi composto da Renato Biffoli al violino, Arturo Mazza alla viola e paolo Salvi al violoncello. La stagione concertistica del Circolo Musicale si è aperta a Villa Quadrio con musiche di Boccherini, del compositore contemporaneo Max Reger, e di Beethoven.

Dicembre 1962. Il Trio Italiano de Mexico, ex Trio Biffoli, si compone di tre elementi dell’Ochestra sinfonica Nazionale del Messico: Renato Biffoli al violino, Lionello Forzanti alla viola e Paolo Salvi al violoncello. Nella Sala dedicata al compositore Manuel M. Ponce, all’interno del Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico, il Trio ha suonato brani di F. Margola, Boccherini, Beethoven e Ponce ed è stato molto applaudito.

Grande soddisfazione di pubblico e critica per il Trio Italiano esibitosi a Piedras Negras in Texas.”De rafinada elegancia de absoluta maestria: facilmente podemos decir que su categoria es principesca, pues en salas regales no podria estar mas en su lugar.” La Voz del Norte. Martes 22 de Enero de 1963.

El Cuarteto de Cuerdas del Patronato, integrado por Renato Biffoli (violin primero), Luis Sosa (violin segundo), Lionello Forzanti (viola) y Paolo Salvi (cello) interpretò con gran dominio y sentimiento en la primera parte del programa, Cuarteto in Re Mayor Op. 6 de Boccherini y el Cuarteto en Fa Menor Op. 95 di Beethoven, con brillante ejecuciòn”…11 Giugno 1964.

La musica di Vivaldi è sempre un richiamo. All’Angelicum pubblico nutrito, dunque e molti applausi al giovane Direttore Bruno Martinotti e ai solisti uno più bravo dell’altro che si sono alternati via via nelle singole composizioni. Renato Biffoli ed Umberto Benedetti Michelangeli al violino, Marcello Masi all’oboe, Vincenzo Menghini al fagotto e Luigi Bernardi al mandolino che con bello spicco ha suonato la sua parte nel Concerto in Do Maggiore F.V. n.1 – Piero Santi, L’Avanti del 13 Dicembre 1966.

…”Con simpatiche figure ritmiche e buone imitazioni di torni, martelli pneumatici, magli da settantacinque tonnellate, fischi e fischietti. Il primo violino della Haydn, Renato Biffoli, ed il pianista Bruno Canino, hanno eseguito il concerto delle macchine con divertita ironia, accompagnati dall’Orchestra Haydn che Paolo Peloso aveva preparato assai bene per il difficile lavoro straordinario.”… (Bequadro – Il Giorno, 9 Febbraio 1969).
![img139 Gian Francesco Malipiero, uno dei musicisti più rappresentativi della scuola Italiana contemporanea. [...] l'unico rimasto, morti Casella e Respighi. il suo nome se oggi si allinea a quelli non meno giustamente famosi di Dallapiccola e di Petrassi, figura quindi come quello di un antesignano dell'arte, a cui vanno tuttora gli sguardi ammirati dei giovani musicisti. (abì) L'Adige 29 Marzo 1972.](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/07/img139.jpg?w=139&resize=139%2C191&h=191#038;h=191)
Gian Francesco Malipiero, uno dei musicisti più rappresentativi della scuola Italiana contemporanea. […] l’unico rimasto, morti Casella e Respighi. il suo nome se oggi si allinea a quelli non meno giustamente famosi di Dallapiccola e di Petrassi, figura quindi come quello di un antesignano dell’arte, a cui vanno tuttora gli sguardi ammirati dei giovani musicisti. (abì) L’Adige 29 Marzo 1972.
![img133 La struttura dell'Opera 21 del M.° F. Testi è felicemente robusta e, in essa si inserisce il gioco virtuosistico e onamentale dei legni e degli ottoni impiegati in funzione solistica, sino ad una brillante fanfara conclusiva. [...] L'esecuzione dell'orchestra Haydn, sotto la guida di Gusella che è oggi uno dei migliori conduttori d'orchestre, con in gusto spiccato per il suono bello eprecis, è riuscita splendida. Rubens Tedeschi. L'Unità, 14 gennaio 1972.](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/07/img133.jpg?w=222&resize=222%2C305&h=305#038;h=305)
La struttura dell’Opera 21 del M.° F. Testi è felicemente robusta e, in essa si inserisce il gioco virtuosistico e onamentale dei legni e degli ottoni impiegati in funzione solistica, sino ad una brillante fanfara conclusiva. […] L’esecuzione dell’orchestra Haydn, sotto la guida di Gusella che è oggi uno dei migliori conduttori d’orchestre, con in gusto spiccato per il suono bello eprecis, è riuscita splendida. Rubens Tedeschi. L’Unità, 14 gennaio 1972.
![img123 Stagione dei concerti 1971-72. Inizio e conclusione nel segno della musica da camera, di quella che Massimo Mila definisce "la specializzazione più alta e raffinata della musica strumentale". Il concerto è cominciato con un gioiello: il quartetto in Fa Minore op. 95 di Beethoven ed è proseguito con Malipiero e Mendelssohn. [...] Gianfranco Ferrara. Il Gazzettino, 24 Maggio 1972.](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/07/img123.jpg?w=221&resize=221%2C305&h=305#038;h=305)
Stagione dei concerti 1971-72. Inizio e conclusione nel segno della musica da camera, di quella che Massimo Mila definisce “la specializzazione più alta e raffinata della musica strumentale”. Il concerto è cominciato con un gioiello: il quartetto in Fa Minore op. 95 di Beethoven ed è proseguito con Malipiero e Mendelssohn. […] Gianfranco Ferrara. Il Gazzettino, 24 Maggio 1972.

Il primo violino, che nel nostro caso sarà anche direttore d’orchestra, come si usava ai tempi del Compositore, esegue in due tempi impegnative e brillanti parti solistiche. Il compito è affidato a Renato Biffoli, primo violino della “Haydn” che in tante occasioni si è distinto come solista di prestigiose qualità. L’Adige 11 Maggio 1970.
![img046 Il Maestro Otto Gerdes è da alcuni anni in rapida ascesa nei valori europei dell'arte direttoriale [...] è certo un musicista di solida preparazione e di grande dirittura intepretativa. La serata è iniziata con il concerto bachiano. Si sono apprezzati solisti di ottima levatura quali il violinista Renato Biffoli, "spalla" della "Haydn" e l'oboista Antonio Gallesi. ammirevoli nella loro esecuzione la compostezza stilistica, la misura del fraseggio, la nobiltà della dizione musicale.](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img046.jpg?w=200&resize=200%2C290&h=290#038;h=290)
Il Maestro Otto Gerdes è da alcuni anni in rapida ascesa nei valori europei dell’arte direttoriale […] è certo un musicista di solida preparazione e di grande dirittura intepretativa. La serata è iniziata con il concerto bachiano. Si sono apprezzati solisti di ottima levatura quali il violinista Renato Biffoli, “spalla” della “Haydn” e l’oboista Antonio Gallesi. ammirevoli nella loro esecuzione la compostezza stilistica, la misura del fraseggio, la nobiltà della dizione musicale.
![img045 Siamo grati ad Herbert Albert (che dirige senza bacchetta) per quanto ci ha fatto gustare della musica che ieri sera ha diretto al Conservatorio [...] il direttore deve curare ogni aspetto materialmente esecutivo avendo chiara in sè e sapendo trasmettere ai suoi musici la dimensione espressiva da ricercare e da raggiungere. Vice - Alto Adige, 11 Febbraio 1961](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img045.jpg?w=160&resize=160%2C290&h=290#038;h=290)
Siamo grati ad Herbert Albert (che dirige senza bacchetta) per quanto ci ha fatto gustare della musica che ieri sera ha diretto al Conservatorio […] il direttore deve curare ogni aspetto materialmente esecutivo avendo chiara in sè e sapendo trasmettere ai suoi musici la dimensione espressiva da ricercare e da raggiungere. Vice – Alto Adige, 11 Febbraio 1961

Herbert Albert ha una acutissima sensibilità musicale ed una capacità straordinaria di penetrare nella intima essenza delle musiche che interpreta e farne partecipe chi ascolta. Di Vivaldi è stato eseguito ieri il concerto in La Minore per due violini. Hanno magistralmente collaborato i maestri violinisti Giannino Carpi e Renato Biffoli. L’Adige 11 Febbraio 1961.

Piero Guarino nel duplice ruolo di direttore e solista alle prese con uno spartito da non prendere alla leggera, il concerto in La Maggiore di Mozart (KV414), ha suonato da artista e ha diretto (spesso con gli occhi soltanto) la consapeole Orchestra Haydn, in ottima forma. I pomeriggi musicali a Bolzano danno l’opportunità ai giovanissimi di conoscere da vicino autori ed eccellenti solisti. Bequadro.
![img209 Riccardo Chailly [...] impressiona soprattutto per la freschezza e lo slancio con cui riesce a caratterizzare le sue interpetazioni senza peraltro subordinare quelle esigenze di chiarezza e di precisione che rendono completa e particolarmente interessante la sua personalità. Maurizio Dini Ciacci - Alto Adige - 25 Febbraio 1977](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/07/img209.jpg?w=203&resize=203%2C334&h=334#038;h=334)
Riccardo Chailly […] impressiona soprattutto per la freschezza e lo slancio con cui riesce a caratterizzare le sue interpetazioni senza peraltro subordinare quelle esigenze di chiarezza e di precisione che rendono completa e particolarmente interessante la sua personalità. Maurizio Dini Ciacci – Alto Adige – 25 Febbraio 1977
![img071 Bravura e coraggio ieri al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino per il Trio d'Arhi Viotti. [...] Raramente viene dato di percepire con tanta evidenza di complesso lavoro ermeneutico che sta alle spalle di un così pregevole risultato, tale da imporre presente e viva agli ascoltatori di oggi una lettura che sarà indiscussa tra qualche decennio e che al suo apparire sarebbe sembrata utopistica. Maria Migliardi - Il Piccolo, 25 Novembre 1981. Il Concerto organizzato ieri sera dalla "Camerata Casella" vede come interpreti i componenti del Trio Viotti: Biffoli- Barzanò - Pozzi, musicisti di lunga e qualificatissima esperienza, ma in questa formazione si sono presentati ieri per la prima volta al pubblico. Con il Trio di Sshoenberg, " Fuochi fatui" scritto in America nel 1946 hanno compiuto un sforzo interprepatìivo inaudito, calarsi dentro una realtà nuova ove nemmeno un passo può essere mosso secondo la consuetudine. Il Trio Viotti ha saputo rendere fino in fondo la solitaria grandezza di questo tardo capolavoro. Enzo Restagno - Stampa Sera , 10 Novembre 1981](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img071.jpg?w=232&resize=232%2C243&h=243#038;h=243)
Bravura e coraggio ieri al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino per il Trio d’Arhi Viotti. […] Raramente viene dato di percepire con tanta evidenza di complesso lavoro ermeneutico che sta alle spalle di un così pregevole risultato, tale da imporre presente e viva agli ascoltatori di oggi una lettura che sarà indiscussa tra qualche decennio e che al suo apparire sarebbe sembrata utopistica. Maria Migliardi – Il Piccolo, 25 Novembre 1981. Il Concerto organizzato ieri sera dalla “Camerata Casella” vede come interpreti i componenti del Trio Viotti: Biffoli- Barzanò – Pozzi, musicisti di lunga e qualificatissima esperienza, ma in questa formazione si sono presentati ieri per la prima volta al pubblico. Con il Trio di Sshoenberg, ” Fuochi fatui” scritto in America nel 1946 hanno compiuto un sforzo interprepatìivo inaudito, calarsi dentro una realtà nuova ove nemmeno un passo può essere mosso secondo la consuetudine. Il Trio Viotti ha saputo rendere fino in fondo la solitaria grandezza di questo tardo capolavoro. Enzo Restagno – Stampa Sera , 10 Novembre 1981

Nel Teatro Moderno di Vigevano il Trio Viotti: Biffoli (violino), Dante Barzanò (violoncello) e Carlo Pozzi (viola) ha proposto un programma insolito ma interessante. Fra brani di Bach, Mozart, Webern e Beethoven, è doveroso sottolineare il “Trio di Arnold Schonberg, difficile da esguire per chi non è iniziato ai segreti della musica seriale, ma senza dubbio uno degli esempi più compiuti e maturi della dodecafonia. 19 Novembre 1981
![img042 Il Complesso Bonporti a Venezia. Ha dato prova di omogeneità, fervore e coscenza stilistica irreprensibile. Piuttosto il programma, presentato l'altro ieri alle Sale Apollinee della Fenice per gli Amici della musica [....] Non è certo con un lavoro legato ai luoghi comuni di un bartokismo di seconda mano che si difende la causa della musica contemporanea [...] M.M. 12 Novembre 1969](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img042.jpg?w=53&resize=53%2C243&h=243#038;h=243)
Il Complesso Bonporti a Venezia. Ha dato prova di omogeneità, fervore e coscenza stilistica irreprensibile. Piuttosto il programma, presentato l’altro ieri alle Sale Apollinee della Fenice per gli Amici della musica [….] Non è certo con un lavoro legato ai luoghi comuni di un bartokismo di seconda mano che si difende la causa della musica contemporanea […] M.M. 12 Novembre 1969
![img083 Poli-Musica 1987. Protagonista della scorsa settimana è stato l'"Amadeus Ensamble", che sotto l'esperienza del violinista Renato Biffoli, riunisce quattro giovani strumentisti: M Elena Eusbietti (II violino), Andrea Alpeste (viola), Marco Ferrari (violoncello), Antonello Gotta (pianoforte). Sono stati eseguiti brani di Haydn, Mozart, Beethoven. Vivetta Maiolini. [...] il 5 Maggio un incontro con uno dei capofila dlla musica contemporanea, il compositore Giorgio Ferrari. Il Corriere di Torino e della Provincia. 30 Gennaio 1987](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img083.jpg?w=77&resize=77%2C272&h=272#038;h=272)
Poli-Musica 1987. Protagonista della scorsa settimana è stato l'”Amadeus Ensamble”, che sotto l’esperienza del violinista Renato Biffoli, riunisce quattro giovani strumentisti: M Elena Eusbietti (II violino), Andrea Alpeste (viola), Marco Ferrari (violoncello), Antonello Gotta (pianoforte). Sono stati eseguiti brani di Haydn, Mozart, Beethoven. Vivetta Maiolini. […] il 5 Maggio un incontro con uno dei capofila dlla musica contemporanea, il compositore Giorgio Ferrari. Il Corriere di Torino e della Provincia. 30 Gennaio 1987

Il Trio Viotti suona alla Camerata Strumentale “Alfredo Casella”. Si inizia con un Divertimento che è una forma musicale a carattere ricreativo che, particolarmente diffusa nel Settecento, indica una composizione costituita da un numero variabile di brani, aventi per lo più carattere di danza: in ciò ricalca la struttura della Suite.

Il Quartetto” Lino Liviabella” di Torino è fondato dal figlio Lucio per onorare la memoria del padre. Lino Liviabella (Macerata 1902-Bologna 1964), fu insegnante di armonia al Conservatorio di Venezia. Insegnò e diresse anche nei Conservatori di Palermo, Pesaro e Parma. I componenti del quartetto “Lino Liviabella”sono: Renato Biffoli (violino) Giovanni Paolucci (violino), Lucio Liviabella (viola), Renzo Brancaleon (violoncello).

Lino Liviabella si diplomò in pianoforte , organo, ed in composizione con Respighi, presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Le sue composizioni spaziano dal teatro lirico al balletto, dalla produzione sinfonica alla cameristica. Un omaggio da Rai Tre a quattordici anni dalla sua prematura scomparsa. Il Resto del Carlino 2 Aprile 1983
![img074 Intitolata a Lino Liviabella la Biblioteca Musicale Comunale. Eè aperta atutti i cittadini, ma specialmente ai giovani - cari al cuore del Maestro [...] " La musica non deve essere solamente ascoltata, ma compresa nella sua integrità per i messaggi che i musicisti, nel corso dei secoli, hanno voluto inviarci." Alfredo Taffetani - Il Resto del Carlino - 27 Agosto 1980](https://renatobiffolivitadiunviolinista.files.wordpress.com/2014/08/img074.jpg?w=121&resize=121%2C188&h=188#038;h=188)
Intitolata a Lino Liviabella la Biblioteca Musicale Comunale. Eè aperta atutti i cittadini, ma specialmente ai giovani – cari al cuore del Maestro […] ” La musica non deve essere solamente ascoltata, ma compresa nella sua integrità per i messaggi che i musicisti, nel corso dei secoli, hanno voluto inviarci.” Alfredo Taffetani – Il Resto del Carlino – 27 Agosto 1980

Lino Liviabella è ricordato non solo per la sua indefessa attività scolastica, ma per la varietà dei suoi approdi compositivi. Un rilievo particolare ha inoltre sempre assunto nella sua creatività l’incidenza del canto, specie nei lavori di carattere religioso e folkloristico. Il corriere Adriatico 2 Aprile 1983.

Il Quartetto d’archi “Lino Liviabella” è formato da Renato Biffoli (Violino), Giovanni Paolucci (violino), Lucio Liviabella (viola), Renzo Brancaleon (violoncello), nonostante la sua recente costituzione ha sostenuto numerosi concerti in varie città italiane, ottenendo un lusinghiero successo. Torino 1980.